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Fine del supporto per Windows XP, ora è ufficiale!

7 aprile 2014   //   segnalato da admin   //   News  //  Nessun Commento

La data è stata più volte rimandata ma ora sembra che ci siamo: confermato il termine del supporto per Windows XP! In questi giorni quasi tutti (a meno che non siate in possesso di una installazione pirata o un pc aziendale gestito da un server interno) gli operatori di terminali con Windows Xp hanno visto apparire di questa schermata:

ma cosa significa realmente? Semplice, Microsoft ha decretato che la fine del ciclo di vita del loro prodotto più popolare, Windows XP, sia giunta oramai al termine e che sia con data 8 aprile 2014. Gli aggiornamenti del sistema operativo che bloccano vulnerabilità e sistemano problemi riscontrati nel software cesseranno di essere distribuiti via Windows Update. Il problema più grande si avrà nell’utilizzo del browser più famoso, Internet Explorer (che già si è fermato su questi sistemi alla versione 8 ) perchè viene aggiornato assieme al sistema operativo proprio attraverso lo stesso Windows Update. Per capire la gravità della situazione basti pensare che tutte le persone che utilizzano il collegamento remoto con la Banca (Home Banking) ora rischieranno sensibilmente di mettere a disposizione i propri dati personali ai milioni di hacker che si stanno già sfregando le mani attendendo l’8 aprile. Il sistema operativo per server aziendali derivato da windows XP, Windows Server 2003, sarà aggiornato invece fino a metà luglio 2015; pare che gli hacker useranno a loro vantaggio questa situazione attendendo con trepidazione il rilascio di un nuovo aggiornamento per quest’ultimo sistema per sfruttarne la stesssa vulnerabilità (che resterà quindi scoperta) in windows xp!

Cosa fare? Semplice (al momento)…installate Google Chrome e utilizzatelo al posto di Internet Explorer! Infatti pare che, in un annuncio ufficiale da parte di Mark Larson (direttore di engineering e sovrintendente di pubblica sicurezza del team di sviluppo di Google Chrome) garantiranno l’aggiornamento del loro famosissimo browser sui sistemi dotati di Windows XP fino all’aprile del 2015. Altri browser come Mozilla Firefox non sono consigliati perchè la sua tecnologia, al momento, non è evoluta come quella di Chrome: non isolano i processi esecutivi dal sistema operativo che di fatto non è più aggiornato.

Il vero problema rimane comunque il termine del supporto per le applicazioni che necessitano di aggiornamenti continui, ad esempio i software gestionali: in questo caso non rimane che affidarci al supporto telefonico relativo e chiedere loro informazioni circa la politica adottata, almeno per sapere quanto tempo avremo per adeguare i sistemi al “loro supremo volere”. Considerato il fatto che allo stato attuale delle cose, Windows Xp rappresenta ancora ufficialmente il 30%, a livello mondiale, dell’installato su personal computer e workstation, non è matematico che il passaggio a un altro sistema si debba fare molto presto.

Un consiglio: se, dopo le opportune verifiche con il supporto software, vi rendete conto che dovete per forza di cose cambiare il sistema operativo, non disperate e chiedeteci un consulto per valutare prima l’eventuale aggiornamento dell’hardware del pc per permettergli (se possibile) di ospitare il nuovo sistema; non è detto che si debba ancora pensionare il vostro fido elaboratore. Contattateci quindi per un consulto, siamo a completa disposizione per valutare tutte le possibilità e per evitare blocchi nella vostra attività.

Federico Bertani

Titolare di Global Net System

Sparito lettore cd-rom in Windows 8

16 novembre 2012   //   segnalato da admin   //   News  //  Commenti disabilitati

Il nuovo sistema operativo di casa Microsoft è appena uscito ufficialmente sul mercato e volenti o nolenti lo ritroveremo su tutti i nuovi personal computer che acquisteremo. Al di là dei commenti che si leggono qui e la sul web sulla utilità o meno di aver tolto il pulsante start oppure sul fatto di mostrare la nuova interfaccia Metro concepita per i tablet anche sulla versione aziendale del software; ci possiamo trovare davanti aimè dei “piccoli” problemini di gioventu di questo software che, totto sommato, a nostro parere non va affatto male.

Uno dei problemi che hanno lamentato i nostri clienti che sono passati al nuovo sistema è senza dubbio la “sparizione” del lettore cd-rom dalla nostra gestione delle periferiche: il sistema non riesce a riconoscere correttamente il lettore e lo mette tra i dispositivi nascosti. Per ovviare a questo inconveniente alquanto fastidioso c’è una soluzione velocissima. E’ sufficiente aprire il desktop, tramite il comando rapido win+X aprire il “Prompt dei comandi (amministratore)” e digitare questa stringa confermando poi con il tasto invio:

reg.exe add “HKLM\System\CurrentControlSet\Services\atapi\Controller0″ /f /v EnumDevice1 /t REG_DWORD /d 0×00000001

Riavviate poi il sistema e testate il funzionamento del lettore cd provando a leggere un dvd o cd-rom. Se doveste avere ancora problemi chiamateci e saremo lieti di aiutarvi in questo tormentato passaggio alla piena funzionalità del nuovo sistema!

iPhone 5 piu caro in Italia che in tutta Europa, i motivi?

30 settembre 2012   //   segnalato da admin   //   News  //  Nessun Commento

Come saprete pochi giorni fa è uscito l’ultimo nuovissimo modello dell’Apple Iphone, il 5 (sarebbe in realtà il sesto modello). Il nuovo smartphone è il “miglior Iphone di sempre” come si vede nelle varie pubblicità sul web e sui maggiori media a tiratura nazionale; quello che non c’è scritto è che è anche “il più costoso iPhone di sempre”! iPhone 5 costa in Italia esattamente 100 euro in più della versione precedente al momento del lancio (il 4s) e in media i prezzi di ogni modello sono 50 euro in più di quelli venduti nel resto d’Europa. Si parla di cifre che partono da “soli” 729 euro per arrivare con la versione con memoria più capiente a sfiorare i 1000 euro (!).

I giornalisti di Wired Italia hanno chiesto aiuto ad Alberto Mazzetti, amministratore delegato di Sostariffe e a Maurizio Garbin, analista di mercato per Altroconsumo ed hanno capito che non si tratta, come si vociferava inizialmente, di tasse, accise e costi d’importazione. E’ una questione molto più semplice, ecco un estratto dell’articolo:

“No, non è una questione di rincaro dell’Iva o di altre tasse”, ci spiega Mazzetti, “ma di pura strategia commerciale. Apple concorda con gli operatori telefonici le tariffe a cui vendere i telefoni e detta le linee guida anche delle campagne pubblicitarie relative alle offerte sui device. Lo scopo è quindi approfittare della tendenza sempre più diffusa in Italia all’acquisto di abbonamenti telefonici, piuttosto che di schede ricaricabili: gli operatori investono su questa formula perché naturalmente garantisce entrate fisse ed elevate”.

Abbonamento o meno, le code negli Apple Store sembrano uno schiaffo alla crisi. “Vero, in Italia siamo fanatici di tecnologia, la gente vuole l’iPhone nuovo, la domanda è in continua crescita, un atteggiamento in controsenso rispetto al momento economico difficile che stiamo vivendo”, dichiara Garbin. “Così Apple può permettersi di alzare ancora i prezzi rispetto ai modelli precedenti senza perdere clienti. Così abbiamo i prezzi più alti d’Europa, se non del mondo”.

Del resto siamo sempre stati all’avanguardia nel tasso di penetrazione del cellulare. “Molti settori del mercato della tecnologia (pensiamo alle tv) sono crollati con numeri a doppia cifra, ma il comparto della telefonia è l’unico che regge”, continua Garbin. “In questo senso il nostro Paese è un’anomalia, ecco perché Apple può permettersi prezzi più alti da noi rispetto a Francia e Germania”.

Un fattore culturale quindi? Siamo ancora un po’ i provinciali a cui piace sfoggiare il gadget più fico, e Apple ne approfitta? “Esatto”, commenta Mazzetti. “In realtà anche da noi c’è la possibilità di acquistare prodotti a prezzi inferiori a quello ufficiale, magari confrontandoli su Internet e informandosi meglio, ma spesso tendiamo a seguire i consigli del commesso, finendo per spendere di più”. Bassa domanda di informazione, alta domanda di smartphone, ci vien da dire. E Apple ne approfitta di nuovo.”Il mercato degli smartphone è rimasto tutto sommato stabile da tre anni, con i prodotti migliori che si aggirano tra i 500 e i 600 euro”, conferma Garbin. “Gli iPhone invece hanno prezzi in ascesa: se prima Apple lanciava un prodotto nuovo a prezzi simili al vecchio, ora siamo sul 6-7% in più rispetto al vecchio iPhone top di gamma”.

Un top smartphone come il Samsung Galaxy S III oggi si trova anche a 500 euro, mentre promozioni sui prodotti Apple non se ne vedono quasi mai. “È sempre per la forza contrattuale che l’azienda ha rispetto ai suoi clienti e fan”, aggiunge Garbin. “Per la mancanza di concorrenza fra i negozi che vendono prodotti Apple, fenomeno che fa caso a sé. Se uno smartphone high end scende di 150-200 euro dopo un anno, l’iPhone ha variazioni limitatissime, al massimo cala del 5%”.

Insomma, Tim Cook dovrebbe abbassare il prezzo dell’iPhone? “Sarebbe un controsenso dal punto di vista aziendale”, conclude Garbin. “Quando sei leader di mercato, hai una richiesta di prodotti così alta e sei sicuro di vendere milioni di device a prescindere, perché scendere di prezzo?”.

Voi che ne pensate?

Virus “Polizia di Stato” e Virus “Guardia di Finanza”

11 settembre 2012   //   segnalato da admin   //   News  //  Nessun Commento

Continua a funestare in questi giorni la nostra presenza sul web il virus che blocca il computer con una schermata intimidatoria. Tale atto intestato alla “Guardia di Finanza”,  alla “Polizia di Stato” oppure anche alla “Polizia Postale” menziona di una violazione e fa riferimento ad un non meglio specificato reato telematico: Violazione del diritto d’autore, Spam, Violazione Privacy… ed intima di pagare immediatamente la somma di 100,00 euro entro le 72 ore con la minaccia di un procedimento penale a nostro carico.

Viene previsto il pagamento con una carta prepagata (codice da inserire direttamente nella schermata) e lo sblocco del pc che verrà riattivato entro le 72 ore successive.

TALE SCHERMATA INTIMIDATORIA NON E’ ALTRO CHE UNA TRUFFA CHE SI E’ INSINUATA NEL NOSTRO COMPUTER COME UN VIRUS, QUINDI VI PREGHIAMO DI NON PAGARE NULLA  e di contattarci per la sistemazione del problema; in poco tempo sarete di nuovo operativi.  Potete comunque, a Vs. discrezione e a puro scopo statistico,  informare anche la Polizia Postale locale (quella reale) che siete incappati in questa truffa.

Riportiamo qui di seguito estratti delle possibili schermate:

        

La garanzia annuale limitata Apple incombe su di noi

16 aprile 2012   //   segnalato da admin   //   News  //  Nessun Commento

Ebbene sì, a seguito delle sentenza del 21 dicembre scorso, della “multa” e dei numerosi ricorsi bocciati sembrava che Apple si fosse rassegnata ad “adeguarsi alla legge Italiana” riconoscendo il secondo anno di garanzia dovuto dal venditore, come previsto dal Codice del Consumo…

Ok, le cose sono cambiate in meglio, ma a giudicare da quanto pubblicato nel documento “garanzia addizionale italiana” presente sul sito Apple sembra che ci sia ancora qualcosa di non chiaro. Questi difetti riscontrati dopo la data della consegna dell’oggetto sono sì da dimostrare ma sono quasi “a discrezione del venditore”.

Come vedete nella tabella presente nel documento infatti NON VIENE TOLTA la fantomatica dicitura “garanzia annuale limitata Apple” in funzione della nuova “Garanzia del venditore prevista dal Codice del Consumo” ma bensì rimane in aggiunta (o meglio, in opzione)…quasi a tormentare i poveri consumatori che, alle prese con il difetto riscontrato nel secondo anno dall’acquisto, rimarranno aimè fino alla fine con il dubbio: rientra nella garanzia oppure no?!? Benvenuti in Italia.

Volunia seek & meet, il nuovo motore di ricerca innovativo

6 febbraio 2012   //   segnalato da admin   //   News  //  Nessun Commento

Sono passati 15 anni dalla presentazione a Santa Clara, durante la sesta conferenza del World Wide Web, dell’algoritmo ideato da Massimo Marchiori, quello stesso algoritmo che ispirò Larry Page, allora studente a Stanford, che con Sergey Brin l’anno successivo fu usato per fondare Google e che tuttora fa girare il web. Alla conferenza di lancio i due ringraziarono Marchiori e gli proposero di unirsi allo staff ma lui rifiutò, come vane furono le successive richieste da parte di Yahoo e Microsoft. Il matematico italiano se ne ritornò allora in patria per continuare con la ricerca. Negli ultimi 4 anni ha dato vita ad un progetto rivoluzionario che a sua detta potrebbe cambiare l’esperienza della ricerca in internet…un’altra volta.
Oggi la presentazione dall’università di Padova, in diretta streaming mondiale, di Volunia, il motore di ricerca interamente italiano.
Tramite questo sistema non si accede solo alle informazioni che sono contenute in una pagina web ma si possono contattare direttamente le persone che sono davanti a quella stessa pagina o che ci sono stati poco tempo prima.
Oggi parte il test di oltre 100.000 volontari che inizieranno ad usarlo per effettuare delle ricerche (tra i quali si vocifera anche ingegneri di Google), registratevi a questo indirizzo e testatelo, surclassare Google e la sua storia di continue migliorie e affinamenti che si sono ripetuti in questi ultimi anni è difficile ma perché non dargli una possibilità?

Google e la privacy, siamo tutelati?

6 febbraio 2012   //   segnalato da admin   //   News  //  Nessun Commento

Sede di Google a Mountain View

Se siete utilizzatori dei servizi forniti da Google, per continuare a fruirne avrete sicuramente acconsentito di recente alla modifica delle norme sulla Privacy che è in corso (si attiveranno l’1 marzo 2012) per il colosso di Mountain View. Per un certo verso è una operazione che ha la sua logica: l’unione delle login sui vari servizi (Google, Gmail, Youtube, Google+…) necessitava di riunire sotto una sola policy tutti quei siti. Per altri versi però, questa novità, può nascondere delle insidie che non scapperanno sicuramente alla Authority per la tutela della privacy.
Non c’è scelta quindi “o si è dentro o si è fuori” (se non si accetta si può solo cancellare l’account) ma la convergenza di queste informazioni fa anche pensare perché da questa unione Google può sì sapere cosa cerchiamo (servizio di Google search) ma può anche sapere cosa guardiamo (Youtube), sapere di cosa parliamo (Gmail) e pure sapere con chi colloquiamo e le nostre conoscenze (Google+)… se ne ottiene quindi un quadro generale degli utenti e dei loro gusti. Da parte loro, l’unica alternativa concessa è quella di esportare tramite tool il proprio materiale per caricarlo eventualmente su siti concorrenti. Questa serie di utility è stata sviluppata da un gruppo di lavoro interno che ha chiamato provocatoriamente l’operazione “Data Liberation Front” (Fronte per la Liberazione dei Dati).

Diamo un occhiata a questo link, questi sono i dati che Google deduce dalle nostre navigazioni, interessi e contatti e che sono pubblicati “liberamente” in rete. Sulla sinistra nel menu’ “Disattiva” ci viene data la possibilità di bloccare questa “fuga di notizie” ma forse è meglio procurarsi un programma per il browser tipo adBlock, voi che ne dite?

Kaspersky Antivirus riceve un importante premio

5 febbraio 2012   //   segnalato da admin   //   News  //  Nessun Commento

Kaspersky Labs Antivirus riceve un importante premio nei test effettuati dai laboratori indipendenti di AV-Comparatives: si conferma “prodotto dell’anno”.
A seguito di nove test comparativi eseguiti nel corso del 2011 su antivirus per utenti privati, Kaspersky è stato l’unico “concorrente” a raggiungere il livello Advanced+ in tutti i test.
I test hanno coinvolto i maggiori brand nel campo: Norton, McAfee, Trend Micro, Panda, Eset Nod32…
Il report completo dei test lo troviamo sul sito ufficiale di AV-Comparatives a questo indirizzo.

Global Net System, come rivenditore ufficiale di prodotti Kaspersky Lab non può che compiacersi di questo risultato e rimane a disposizione per la fornitura di questi ottimi prodotti!

Apple e la fantomatica garanzia del secondo anno

28 gennaio 2012   //   segnalato da admin   //   News  //  Nessun Commento

Come ben saprete se siete utilizzatori Apple, sia che si acquisti del materiale in un Apple Store ufficiale sia che ci si rechi in un centro commerciale, al momento dell’acquisto l’addetto ci dirà: “Apple fornisce solo un anno di garanzia, se si vuole il secondo + un anno aggiuntivo bisogna acquistare l’Apple Care”… ora non potrà più capitare. Con una sentenza datata 21 dicembre 2011, l’antitrust ha multato di 900.000€ Apple per mancanza di trasparenza e chiarezza nelle comunicazioni al pubblico relative alla garanzia.

Per l’antitrust, infatti, Apple non stava informando correttamente il cliente in merito alla garanzia biennale che gli spetta di diritto, come previsto invece dal Codice del Consumo; la proposta dell’Apple Care induceva quindi i clienti alla sottoscrizione (a pagamento) di una estensione di garanzia proprio per una comunicazione non trasparente della società.

Entro marzo Apple dovrà quindi modificare tutte le confezioni di vendita degli Apple Care in modo da indicare correttamente la presenza della garanzia legale di due anni ed inoltre aggiornare il sito ufficiale.

E’ già presente sul sito Apple a questo indirizzo la comunicazione della sentenza.

Monitoraggio Terremoti in tempo reale

25 gennaio 2012   //   segnalato da admin   //   News  //  Nessun Commento

L’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia mette a diposizione un aggiornamento in tempo reale dei terremoti in Italia. Se sentite una scossa dategli un’occhiata, è veramente molto interessante, oppure seguiteli su Twitter con il loro servizio sperimentale sempre in tempo reale.

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